Virus della Cina, istituzione al lavoro per gestire i rimpatri. La Farnesina pensa al trasferimento aereo. Caso di contagio in Germania.
Allerta sul virus della Cina, l’Europa (ma non solo) riflette sul tema rimpatri. Le autorità cinesi hanno blindato il territorio e ridotto i trasporti allo scopo di evitare una diffusione ancora più capillare della malattia che sta mettendo in ginocchio il paese. Ma non solo. In Francia l’allarme è scattato nei giorni scorsi per tre casi di contagio, in Italia si stanno valutando le condizioni di una donna di Pistoia, mentre la Germania ha ufficializzato il primo caso di contagio.
Virus Cina, si lavora per i rimpatri. L’Italia pensa al trasferimento aereo
Al di fuori dalla Cina il tema caldo, oltre a quello della prevenzione, è quello del rimpatrio dei cittadini che si trovano in Cina. Nella giornata del 29 gennaio un nutrito gruppo di cittadini francesi dovrebbe lasciare il territorio cinese per raggiungere Parigi probabilmente nella giornata di giovedì. Si tratta di soggetti che non presentano sintomi e che quindi non dovrebbero rappresentare una minaccia sanitaria.
In Italia le riflessioni sono ancora in corso e si attende ancora il semaforo verde da parte delle autorità cinesi. Non sarebbe stato approvato il piano per il trasferimento via terra degli italiani, e si dovrebbe quindi procedere con il trasferimento in aereo. Stando a quanto riferito dalla Farnesina, gli italiani a Wuhan dovrebbero essere circa sessanta. Nessuno presenterebbe i sintomi del virus.
Coronavirus, quattro casi in Germania
Arriva dalla Germania un nuovo caso di contagio in territorio europeo. Un uomo è stato colpito da coronavirus ma ad allarmare le autorità – non solo tedesche – sono le modalità del contagio. Il soggetto non è mai stato in Cina e sarebbe stato contagiato da un soggetto asintomatico. La buona notizia è che l’uomo non sarebbe più in pericolo di vita e le sue condizioni sarebbero in lento ma costante e progressivo miglioramento.
Nella serata del 28 gennaio le autorità tedesche hanno confermato che sono 4 i casi di contagio. Il primo è quello del manager, gli altri tre sono colleghi dell’uomo che ha contratto il virus da una collega tornata dalla Cina.
L’Oms rivede la stima del rischio
Di fronte alla diffusione del virus anche lontano dalla Cina, l’Oms ha deciso di rivedere la propria valutazione definendo ora elevato il il rischio globale legato al coronavirus cinese. La prima analisi considerava invece solo moderato il rischio.
Nonostante abbia alzato il livello di allerta, l’Oms ha fatto sapere di apprezzare il lavoro svolto dalle autorità cinesi nel tentativo di contrastare, limitare e quindi debellare l’epidemia.